Domande alla Direzione

           

La Direzione risponde in prima persona alla domande poste più di frequente all'associazione.

Scopri quando, dove, come e soprattutto perché Ventitre01 propone dal 2013  progetti espositivi e nuovi canali di vendita.

Il Dott. Alessandro Cavaliere, direttore di Ventitre01, risponde direttamente alle domande riguardanti il marchio, l'associazione, i progetti previsti e in corso.

Perché Ventitre01?

Perché, sebbene piena di pericoli e di contraddizioni, l'era della globalizzazione ha prodotto degli innegabili vantaggi. Il mondo dell'arte è ancora uno dei pochi settori a non averne giovato. Almeno non in senso classico. Chi crea, chi fa arte è e rimarrà sempre parte di un' élite, una cerchia di menti e di idee ristretta, necessariamente, a chi produce materialmente le opere, le cura, le mostra al pubblico. Ma il pubblico non può e non deve essere settorializzato, non può costituire un gruppo chiuso, corrispondente a chi opera direttamente, e dovrebbe operare proprio per mettere in comune, proporre, esprimere idee. Non ha senso. L'arte intesa come categoria nell'accezione comune del termine ha ancora questa prerogativa, a mio modo di vedere sbagliata. È come se avessimo per le mani un prodotto valido, un innegabile valore aggiunto, e lo tenessimo nascosto, senza distribuirlo. È come se, pur avendolo a disposizione, lo presentassimo saltuariamente in condizioni spesso disagevoli per l'autore come per il fruitore, mostrandolo, nella migliore delle ipotesi, esclusivamente ad un pubblico tecnico. Un danno per tutti. Per la quotidianità, per la cultura, per lo sviluppo per una professionalizzazione a volte negata, confusa. Cinquanta, cento anni fa, un'ottica espositiva/commerciale come quella attuale poteva funzionare ma oggi la presenza di cambiamenti irreversibili verificatisi nell'ambito della comunicazione, a tutti i livelli, non possono essere ignorati. Se qualcosa è cambiato, allora dobbiamo cambiare qualcosa.

Cos'è arte nel XXI secolo? Qual è la sua funzione?

L'arte oggi dovrebbe corrispondere a un'estrema professionalizzazione, a una conoscenza che tenga conto del contesto per poterlo esprimere, commentare, mutare, ignorare consapevolmente se si vuole, ma contribuendo in ogni caso a uno sviluppo del dialogo fra le parti, del discorso critico, del diritto di poter fare cultura. Fare arte dovrebbe implicare una padronanza capillare del mezzo e una coscienza così precisa del contesto e dei suoi limiti da condurre direttamente al loro superamento, ponendone di nuovi, cercando, crescendo...creatività in una parola, tradotta nel gioco artistico. Non credo si possa parlare di funzione dell'arte, oggi, ma di ruolo. Siamo noi a doverla cogliere, a dover diventare funzionali a un'apertura in questo senso.

Cosa manca al mercato?

Semplice...il mercato.

Quali aspetti del sistema attuale possono essere migliorati?

Più che migliorati, direi ridefiniti. E' il discorso alla base di un possibile confronto che manca. Un confronto tra arte e realtà, un mondo che, di fatto, fa parte del mondo. Ecco perché alcuni aspetti non quadrano.

Perché?

Premetto che il mio discorso è riferito esclusivamente al mercato dell'arte e assolutamente non intendo esprimermi da un punto di vista tecnico. Non avrei alcuna competenza per farlo, e soprattutto, non voglio farlo. Per questo motivo ho aspettato, e osservato prima di rilevare un' associazione, fondare un marchio, in un settore che pure mi interessava. Aspettavo una Direzione Artistica che mi desse fiducia nel poter valutare quello che io non posso valutare. Non è più tempo di tuttologi. Basta con l'approssimazione. Con la finzione che diventa arroganza. Con l'ignoranza che diventa orgoglio. Quanto al perché, onestamente non lo so. Vorrei capirlo. Le logiche economiche che governano il mercato farebbero sorridere uno studente di economia del secondo anno..tuttavia siamo in questa situazione da un po' di tempo. Sono soprattutto il marketing e la distribuzione a lasciarmi perplesso, così come il fatto che gli artisti, soprattutto gli emergenti e quindi i più esposti ai capricci di una situazione ondivaga, si adeguino alle condizioni attuali. Ho sentito a volte qualcuno vantarsi addirittura dell'esclusività di un mondo di nicchia, come se la diffusione, la conoscenza o la distribuzione dell'opera o dell'autore intaccassero in qualche modo il personaggio. E non ho potuto fare a meno di sorridere della miopia di un simile atteggiamento. Mi ripeto, è come se Steve Jobs avesse progettato prodotti che avrebbero cambiato il mondo sicuro di non poter fallire, e poi li avesse presentati e distribuiti attraverso l'attuale sistema a garanzia della visibilità dell'arte contemporanea..pezzi venduti 1000...Ora..è ovvio che il parallelo è provocatorio e va inteso con le dovute proporzioni, tenendo conto delle differenze nell'inquadramento dei ruoli e dei prodotti, ma limitare la visibilità di opere valide e l'apporto di vene produttive scoperte in quelle rare miniere di creatività a nostra disposizione è ingiustificabile. L'artista può essere incompreso, non misconosciuto. Se è tale, naturalmente.

Quali sono gli obiettivi a breve scadenza di Ventitre01? E sulla distanza?

Ventitre01 ha una agenda fitta ed un cammino molto difficile davanti a sé. Cambiare, azzerare tutto, crescere e strutturarsi in maniera non convenzionale e consapevole non è mai semplice. Un cambiamento dimostrato dai fatti inoltre parte sempre da un cambiamento maturato idealmente, teorizzato nelle prospettive adottate. Un cambiamento delle prospettive si scontra inevitabilmente contro lo scetticismo, la disillusione, l'interesse a far sì che le cose rimangano come sono. E' per questo che credo sia necessaria la comprensione del progetto prima di tutto da parte degli artisti. Sono loro che soffrono più di tutti il ristagno dell'ambiente e sono loro che devono pretendere di più. E' per questo che Ventitre01 si rivolge principalmente a loro ed è da loro che principalmente attende una risposta, per capire quanto e come intervenire. Poi starà a noi portare loro risultati. Perché solo i risultati danno credibilità. Facendo seguito ad un restart materiale e prospettico il primo passo che Ventitre01 ha deciso di intraprendere è la realizzazione di un catalogo di opere e artisti sul quale cominciare a lavorare in maniera diversa, e questo perché al momento la cosa che più mi interessa è l'opera. Anche per questa ragione è nato On the Art, e successivamente, abbiamo iniziato a mettere a punto proposte per gli artisti interessati a proporsi attraverso il nostro lavoro. Le opere selezionate annualmente dalla Direzione Artistica vengono inserite nei cataloghi proposti per esposizione e vendita permanente da un insieme di attività commerciali inserite nel progetto. Volendo considerare prospettive più ampie, posso anticipare che in seguito ad una valutazione di queste prime attività la Direzione Artistica mi darà il via libera per avviare le iniziative che richiedono tempi ed investimenti maggiori. Oltre a contatti già avviati con i principali istituti specializzati e partners espositivi a livello internazionale saranno curati rapporti di sponsorizzazione e patrocinio con le "nostre" istituzioni, saranno valutate esposizioni per gli artisti del gruppo Ventitre01 che raccoglieranno più consensi all'interno delle nostre esposizioni permanenti con On the Art o per richiesta di mercato, saranno definite le dinamiche e i luoghi di distribuzione per gli artisti già quotati e, spero il più' presto possibile, partirà anche l'attività formativa artistica di Ventitre 01 dai 5 ai 20 anni, attività nella quale ho intenzione di coinvolgere gli stessi artisti. E' inutile dire che questa progressione commerciale andrà di pari passo con quella artistica cui fa capo la nostra Direttrice, la Dott.ssa Marini, che colgo l'occasione per ringraziare per l'enorme impegno profuso e per i risultati ottenuti finora, ovviamente al lavoro anche in questo momento per curare gli aspetti tecnici concernenti contatti con critici, formazione di giurie e ricerca di location adatte all'attività espositiva.

Quale dovrebbe essere la funzione del web?

In questo campo più che in altri non parlerei di funzione ma di funzioni, le uniche per le quali il web ha dimostrato di essere insuperabile: il contatto e la diffusione. Essere in tempo reale on line in tutto il mondo non ha termini di paragone in questo settore. Ho dei dubbi invece sulla reale possibilità di approfondimento delle tematiche proposte. Troppi fattori disturbanti possono intervenire. Alcune situazioni richiedono un "faccia a faccia". E le opere andrebbero, com'è naturale, prima di tutto vissute. Ecco perché sebbene il sito sia ancora da ampliare ho spinto molto sul settore informatico per poterlo presentare come work in progress, a testimonianza di un progetto che cresce, giorno per giorno. La presenza su web ci permette di presentarci, di agire su questo piano, certamente imprescindibile, ma a volte frainteso. Uno strumento, indubbiamente, per permettere a chi vuole di partecipare, di conoscerci. Ma non è il web il punto di arrivo..è solo uno dei mezzi a disposizione. 

Arte e tecnologia. Come è possibile strutturare questo rapporto?

Ritengo l'alta tecnologia una forma di espressione artistica a tutti gli effetti, un aspetto della società contemporanea. Parallelamente, penso che oggi l'Arte abbia strettamente bisogno della tecnologia per veicolarsi, con buona pace degli ultraconservatori.

La selezione annuale per il catalogo e On the Art sono le iniziative permanenti di Ventitre01. Qual è la relazione tra i due progetti? In che modo traducono la progettualità del marchio?

Da un punto di vista strettamente tecnico la selezione delle opere per il nuovo catalogo è l'iniziativa che permette di inserire opere di qualità da cominciare a distribuire immediatamente attraverso le varie iniziative commerciali. Tra queste, On the Art è la prima e quella maggiormente strutturata. Da un punto di vista progettuale entrambe mostrano bene impresso il marchio di fabbrica. Riportano l'artista al centro del gioco tra le parti, valorizzandone la figura professionale, offrendo i mezzi per crescere, dando all'Arte la visibilità che merita e che può avere nella società contemporanea, attraverso la creazione di nuovi canali valutati anche in collaborazione con gli artisti stessi. Confido molto nel loro contributo e in quello di quei professionisti che vorranno proporsi o inserirsi come collaboratori per provare a muovere qualcosa e a non allinearsi a binari oltretutto apparentemente non molto scorrevoli. Chi al contrario pensa che la situazione attuale esprima in pieno le proprie potenzialità e ammette quindi di essere interessato alla attuale forma di marketing su allestimento, espressa materialmente con costosissimi eventi visibili per 500/1000 persone presenti in totale, amici e curiosi compresi, ha il mio sincero in bocca al lupo, ed un consiglio: inutile perdere tempo qui.

 

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