Intervista a Giorgio Palumbi
Ventitre01 incontra il critico d'arte Giorgio Palumbi / Ventitre01 interviews art curator Giorgio Palumbi
L’interesse, la passione per l’arte. Un’esigenza? O semplicemente una condizione legata al bisogno di rappresentare, di vedere, di riconoscere?
Viaggiare con la fantasia nell’immaginario, sognare, rappresentano una condizione della vita umana ed un’esigenza irrefrenabile di ciascuno, in un esistere che ha bisogno del colore per illuminare la propria positività, talvolta celata nel sé, per sgombrare le nuvolosità del proprio io e quindi predisporsi al vedere, al riconoscersi, per così raffigurare in libertà il proprio pensiero elaborando espressivamente i personali sentimenti al fine di condividerli con gli altri.
Negli ultimi anni ha curato molti eventi espositivi, presentando l’opera di artisti italiani e stranieri, offrendo al pubblico la chiave d’accesso alle differenti poetiche. Esiste una cifra stilistica che ritorna, riconoscibile, e che riunisce, seppure nel senso più ampio del termine, la produzione presentata nel corso delle manifestazioni che ha curato?
A me stesso riconosco una caratteristica che si evince in tutte le Mostre Espositive che curo anche nei Musei, nelle Accademie e negli Istituti di Cultura Italiani ed Esteri: quella di unire Artisti Italiani e Stranieri, il 30% circa dei quali emergenti, per un percorso espositivo nel quale il pubblico vive il significato culturale del talento posseduto e non quello superficiale del vedere semplicemente una presentazione di opere. L’itinerario, di norma, prevede un percorso pittorico che va dall’impressionismo all’espressionismo nelle varie tecniche succedutesi nel tempo, e scultoreo dal figurativo all’astratto. L’ultimo Evento Espositivo Internazionale che mi ha dato una grande soddisfazione è stato quello tenutosi presso il museo “Venanzo Crocetti” di Roma, riscuotendo un grande consenso di pubblico, mentre il più complesso è stato quello tenutosi presso il Museo Nazionale Cinese un anno prima dell’inaugurazione dei Giochi Olimpici di Pechino.
L’individualismo è oggi una costante a volte dolorosa nel vissuto artistico. L’unicità che vi si accompagna non è mai stata, tuttavia, in altre fasi storico artistiche, preclusa a causa di un’appartenenza a una corrente o a un movimento. L’autorialità è risultata semmai esaltata nel tentativo di dare la propria risposta a un interrogarsi comune. Qual è il giusto rapporto oggi tra l’una e l’altra condizione?
Individualità, collettivismo e appartenenza a correnti o a movimenti diversi, rappresentano il medesimo album di famiglia dell’Arte dalle cui pagine sembra che emanino le fragranze delle eco delle emozioni, delle suggestioni e dei ricordi, gioiosi e dolorosi, a risvegliare le reminiscenze delle sensazioni vissute dalla propria anima finalizzate ad un giusto rapporto tra loro e la cui condizione necessaria è rappresentata dal desiderio di fare crescere la propria qualità creativa sino ad arrivare ai confini della perfezione realizzativa, per far conoscere il divino attraverso il proprio fare “Arte”.
Qual è l’importanza della tecnica, della padronanza del mezzo artistico?
La tecnica è l’elemento indispensabile dell’espressione artistica sapendo essa mutare con il variare dei tempi ed interpretare i sentimenti del proprio periodo, quelli dell’antico e quelli dell’avvenire, in uno stile del tutto personale che rappresenta la caratteristica del modo di “sentire” l’opera da parte dell’Artista, in coerenza con le ispirazioni e le esigenze culturali personali.
Qual è il ruolo dell’arte contemporanea nell’immaginario condiviso?
Senz’altro quello di rendere manifesto il “bello” nonché di beneficiare di un potere emozionante, unico, attraverso il quale scoprire come essa possa addentrarsi nelle profondità delle passioni e degli ideali partecipando al travaglio dei mutamenti e delle trasformazioni sociali nonché delle epoche che si succedono, facendosi guida verso gli ideali di libertà espressiva, da sempre massima aspirazione umana e peculiarità dell’Artista alla ricerca dell’assoluto riconosciuto dai sensi e della verità riconosciuta dalla ragione.
Come si riconosce una vera opera d’arte? Cosa differenzia l’opera dall’esercizio, dallo studio, dalla semplice immagine?
Un’opera d’Arte può divenire tale solo quando sa offrire uno straordinario senso culturale, coinvolgendo e rendendo il fruitore un essere privilegiato nel gustare l’espressione ed il senso di simbiosi con esso voluto dall’Autore, tanto da rendersi punto di incontro di un linguaggio dall’universale al comune valore, nel sapere esaltare il “bello divino”, il “bello naturale” ed il “bello artificiale”, tutti generi, essi, il cui fine sta nel piacere come l’abate Charles Batteux o Diderot ed altri esteri di ogni tempo.
Being interested in Art, feeling a passion for it. Is that a need ? Or simply a condition linked to the demand to represent, to see, to recognize ?
The journey of the imagination, the act of dreaming are human conditions and irrepressible everyone’s needs, in an existence that wants color to brighten some positivity, sometimes hidden in itself, to clear the cloudiness of the self and therefore predispose it to see, to recognize, so to portray free thoughts, expressively developing personal feelings in order to share them with others.
You have been busy with the curating of many exhibitions in the last years, editing the catalogs, presenting the artworks of Italian and foreign artists, giving to the people the access key to their different poetics. Is it possible to individuate a stylistic feature that returns, recognizable, a certain something that all these artworks have in common despite the differences related to shapes, colors, medium used?
I recognize to myself a feature that is visible in all the exhibition I had been working on, in Museums, Academies and Institutes of Italian and Foreign Culture: I present Italian and foreign Artists together and about the 30% of them are emerging, for creating an artistic path in which the audience experiences the cultural significance of the talent possessed and not just the superficial taste of a simple presentation of works. The itinerary normally provides a pictorial section that goes from impressionism to expressionism through the various techniques that had occurred over time, and a plastic one, from the figurative sculpture to the abstract. The last International Exhibition Event that gave me a great satisfaction has taken place at the Museum "Venanzo Crocetti" in Rome, enjoying a great positive feedback by the audience, while the most complex event I curated has been held at the Chinese National Museum a year before the opening of the Olympic Games in Beijing.
Individualism is now a constant characteristic in the - sometimes painful – artistic experience. The uniqueness that goes with it has never been precluded, however , in other artistic and historical periods because of the belonging to an art movement. The authorship has been, on the contrary, exalted in the attempt to give a personal answer to a common question. What is the proper relationship today between the one and the other condition ?
Individuality, collectivism and belonging to different currents or movements represent the same Art family album. From its pages seems to emanate the fragrance of the emotions, impressions and memories echoes, joyful and painful, that awake the remembrances of the sensations experienced from the soul, aimed to a right relationship with each other and whose necessary condition is represented by the desire to let the creative quality grow until the reaching of perfection, to make known the divine through making "Art".
What is the importance of technique, the complete use and knowledge of the medium in the art practice ?
The technique is an indispensable element in the artistic knowing. It changes with the times and translate the feelings of its own period, the past and the future ones, in a very personal style that is characteristic of the way the work is “felt” by the Artist in accordance with personal inspirations and cultural needs.
What is the role of contemporary art in the imaginary we are sharing ?
Certainly it makes visible the "beautiful" as well as it provides benefit from a unique, exciting power. It is through that we can discover how Art enters into the depths of the passions and the ideals, participating in the deliverance of the changes and social transformations and eras that happen one after another. Art makes itself a guide to the ideals of freedom and expression that had always been the highest human aspirations, and to the Artist’s individuality, searching for an absolute recognized by the senses and a truth recognized by the reason.
How is it possible to recognize a “real” artwork? What is the difference between the artwork and the sketch, the study, the simple image or reproduction of something real or imagined?
A work of art can become an Artwork only when it produces an extraordinary cultural sense. It involves the viewer making her/him a privileged being, allowing to taste the expression and the sense of harmony wanted by the Author, so to become the meeting point of a universal language and a common value, exalting the "divine beauty" , the "natural beauty" and the "artificial beauty", all kinds, them, whose purpose lies in pleasure, as it was for the Abbot Charles Batteux or Diderot, and other foreign authors of all time.