Ventitre01 intervista Suzan Hijab
Ventitre01 incontra Suzan Hijab – english version below
S.H.: Mi piace dipingere donne – sono cresciuta in una società di donne. All’inizio non ero conscia del perché le dipingessi. In seguito ho realizzato che una società umana non può esistere senza una coscienza femminile. Ho studiato la storia dell’arte occidentale, ma sono araba. La distanza tra Oriente e Occidente diventa sempre minore. Il background occidentale risulta più forte dell’orientale. Io gioco con le contraddizioni. La mia struttura mentale, la mia filosofia, mi permette di muovermi fra tutte le culture. Lascio che sia la generosità a riempire gli spazi vuoti della mia arte, a dare il tocco finale al mio lavoro. So bene quanto sia difficile essere una donna, ma contemporaneamente apprezzo gli aspetti della condizione femminile. La vita di una donna è accompagnata da sofferenza e felicità. Per questo il mondo femminile è al centro della mia ricerca artistica.
Quando e come è iniziato il suo percorso artistico ?
Ho iniziato a studiare arte nel 1971, a Francoforte. Mi dicevano che dipingevo come Käthe Kollwitz, come se l’arte non avesse nulla a che fare con ciò che si desidera. Così ho cercato e trovato il percorso.
Come è possibile descrivere il panorama artistico attuale? La pluralità di forme e la commistione di linguaggi rappresentano un aspetto da valorizzare o un elemento disturbante nella definizione della propria identità artistica?
L’arte oggi avrebbe molto da dire. A livello terreno oggi il ruolo principale, la motivazione, sembra ispirata dalla satira, dalla dissacrazione, lontano quindi dal cielo, e dal divino, a cui ci si ispirava in passato. Oggi l’arte non che è uno scambio fra eguali. Andrà probabilmente a nostro merito se riusciremo a orientarla nuovamente verso il cielo.
Il progetto, l’idea, vengono prima dell’opera o si sviluppano intorno ad essa?
Entrambe le cose, l’idea può maturare indipendentemente o prendere forma direttamente. È un dialogo interiore, che l’artista trasmette all’esterno.
Qual è la sua visione del mercato dell’arte? Considera importante conoscerne le dinamiche?
Lo considero molto importante, ma non deve venire prima di me stessa.
Qual è il suo rapporto con il pubblico?
Essendo prima di tutto un’artista, chiedo al pubblico cosa pensa, come trova il mio lavoro. Il pubblico corrisponde alla metà del successo di un’opera.
Fra le opere selezionate quale considera più riuscita?
Avocado 4.
Quali tecniche ritiene di maggior interesse?
Al momento quelle che mescolano la fotografia, il digitale e la Net Art in forma pittorica.
Quali artisti contemporanei apprezza e/o considera vicini alla propria ispirazione?
Sicuramente Mauro Maffina.
Ventitre01 meets Suzan Hijab
S.H.: I like painting women - I grew up in a society of women. At first I was unconscious of the reason why I was painting women. Later I realized that a human society cannot live without a feminine conscience. During my life I have studied all western art and artists currents and periods, but I am an Arab. The distance between Occident and Orient becomes less and less stronger, even if the western background is more pervasive. I play with the contradictions I experienced. My thoughts’ structure and my personal philosophy allow me to move between all the cultures without condemning their differences. I let the generosity fill in the blanks of my art, giving the final touch to my work. I know how hard can be living as a woman but at the same time I enjoy that. Suffering and happiness accompany every woman’s lifetime. The world of women is the central point of my work.
When and how did your artistic path begin?
I started studying Art in 1971 in Frankfurt. I was told that I paint as Käthe Kollwitz, as the art has no breakdown on what you want. I have searched and found a way.
How it is possible to describe contemporary art’s horizon nowadays? Multiplicity of forms and a melting of languages can be seen as a valuable aspect or a confusing element throughout the definition process of the author’s artistic identity?
The art today has so much to say, but now earthy people seems to be close satire, that plays almost the leading role, the same that was formerly in heaven, very far from God. Now the art is like an equal partnership between us. Probably it would go at our merit, if we make the art close to heaven again.
The project, the idea, come before the artwork or within it, as it is taking shape?
Both, when the idea ripes or the idea takes shape directly. It is an inner dialogue, that the artist conveys out of himself.
What is your perspective on the art market? Do you think it is important to know precisely how it works?
Very important, but I cannot forget myself.
What is your relation with the potential public? How do you feel about the eye of the observer?
For first my role is that of the Artist, so I ask the observer what she/he thinks, how he/she finds my work. The observer is the half of the success of an artwork.
What is your favourite artwork among the selected ones?
Avocado 4.
What kind of techniques are you most interested in?
By now, mostly the ones that mix Fotography, Digital, Net art in a painting form.
Who are the contemporary artists you consider the closest to your inspiration? Who are the ones you appreciate most?
Surely Mauro Maffina.